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Quaderni on line di andata e ritorno…a Cuneovualà 2020 (ottava puntata – Sighanda)

[rubrica a cura di Ivana Mulatero, ideatrice e curatrice della rassegna Cuneovualà]

Può capitare di vivere la quarantena sulle Alpi. È successo a Sighanda che ci doveva rimanere, sulle Alpi, solo due giorni, quando il governo svizzero decise di chiudere le frontiere il 15 di marzo.

Sighanda – 1

Ha realizzato delle pagine con matita rossa, sanguigna e pennino (per mancanza di altro materiale).

Sighanda – 2

Sighanda ha percorso alcuni sentieri di montagna e disegnato i particolari iconografici degli affreschi delle edicole sacre.

Sighanda – 3

Aggiungendo il dramma, l’emozione e il pathos al reportage sacro.

Sighanda – 4

Girovagando sul “sentiero antico delle cappelle alpine”, Sighanda espande sulle pagine una continuità narrativa tra un disegno e l’altro, dando seguito a un trasmutare di forme, nel passaggio dalla tramatura dei segni del sottobosco alle architetture semplici delle chiesine votive.

Sighanda – 5

Un reportage scaturito da un’attitudine del “lontanovicino”, vale a dire un metodo per raffigurare ciò che slontana (l’edicola sacra) in sovrapposizione a un primissimo piano, delineando con pochi tratti fluenti e con un chiaroscuro a getto, la vicinanza della figura affrescata, a noi vicinissima nella sua sinteticità lineare.

Sighanda – 6

Scelte cromatiche dovute alle circostanze, trame, segni, qualità del tratto, continuità di forme…insomma Sighanda ha impiegato in 14 pagine tutti gli elementi del linguaggio visivo che potrà anche essere ripreso e rielaborato in futuro, ma che trasmette già ora la forza emotiva di un incontro.

Sighanda – 7
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