[rubrica a cura di Ivana Mulatero, ideatrice e curatrice della rassegna CuneoVualà]
La fortuna vuole che un taccuino appena rilegato personalmente durante un workshop con Lorenzo Dotti nel febbraio scorso, abbia coinciso con l’inizio del lockdown. Per Anna Maria Gianguzzo, uno strumento importantissimo, una fuoriserie nuova fiammante su cui salire e scorrazzare in lungo in largo per la casa e il giardino.
Della casa, immediatamente prendono spazio sulle pagine le tentacolari piante, una in particolare, la monstera, attrae l’attenzione per le sue foglie giganti che sono longeve quasi come Matusalemme, ma la cui forma assai sagomata obbliga il pennello a continue giravolte per fermarne i contorni.
Poi c’è un primo affaccio alla finestra, guardando ad est, verso i campi davanti a casa che possono essere spiati – il tempo non manca – per registrane i germogli spuntare dalle ordinate trame di terra seminate.
Al 26 marzo c’è un secondo affaccio alla finestra, guardando a sud, oltre le terre coltivate, verso i prati, la cortina di alberi, e un lontano profilo curvo di un abitato stemperato nell’azzurro.
Dopo di che si scende in giardino per far cadere sulle pagine di carta spessa una serie infinita di colature di colore in concorrenza con le delicate infiorescenze della Wisteria giapponese, senza perdere di vista l’impianto architettonico sul quale si abbarbicano i tralci potenti annodati su sé stessi.
Ripercorrendo la cancellata del giardino, Anna Maria Gianguzzo scopre un nido tra i rami, che mai avrebbe trovato senza questa ispezione così accurata.
Siccome è cominciata “la fioritura dei tulipani”, l’isolamento nel giardino di casa si colora delle tonalità più brillanti in contrappunto alle forme spigolose e alle ombre che danno rifugio alla parata delle foglie, di un ritmico verde misterioso. Un po’ come quello dell’inizio, quello della grande mano-foglia della monsteria, regina verde della casa. E allora, come insegna Thomas Stearns Eliot “non smetteremo di esplorare. Alla fine di tutto il nostro andare, ritorneremo al punto di partenza, per conoscerlo per la prima volta”.