Fondazione Peano
19-27 settembre 2015
Cuneo – Italia
Sculpere è scolpire, incidere, intagliare, cesellare (ossia rappresentare plasticamente immagini a tutto tondo o in rilievo): è comunque un intervento della mano dell’uomo sulla materia inerte, per trasformarla in prodotti portatori d’un messaggio dello spirito.
Si può dunque considerare scultura anche l’assemblaggio di manufatti preesistenti, praticato con tecniche del tutto diverse? Basta il loro carattere tridimensionale per ascrivere oggetti simili al genere d’operazione artistica che così definiamo? E ancor più il problema s’allarga se prendiamo in esame ulteriori forme d’elaborazione, quali ad esempio quelle installazioni che si avvalgono d’un linguaggio multimediale.
Il dubbio è, a questo punto, che l’uso del termine scultura si riduca ad un significato puramente convenzionale, nell’estrema labilità dei confini tra un genere d’arte e l’altro.
I giovani partecipanti al concorso Scultura da vivere sono chiamati, nell’edizione 2015, ad affrontare questa problematica sul piano sia concettuale e sia fattuale. Il titolo proposto, Scultura per la città, volutamente non è l’indicazione d’un tema, ma di un indirizzo, correlato alla finalizzazione del premio principale, e cioè la posa della scultura vincitrice in un luogo pubblico della città di Cuneo. Nella piena libertà di scelta del soggetto e del coerente modo di rappresentarlo, i concorrenti dovranno elaborare un prodotto ispirato alla sua destinazione, quella d’essere, cioè, una scultura all’aperto, con tutte le implicazioni estetiche, civili e materiali che il fatto comporta.
Criterio fondamentale è la stessa correlazione tra l’opera e il contesto urbano a cui è destinata, che, per ipotesi, può essere una piazza, un viale, un giardino o qualsiasi altro luogo aperto al pubblico. L’opera per la sua stessa natura è arricchimento culturale del luogo in cui viene inserita e con esso interagisce, conferendogli nuovi significati e promuovendone la riqualificazione: a maggior ragione se è un oggetto, come in questo caso, concepito per la città.
Il possibile contatto tra scultura e popolazione comporta la civile norma della sicurezza, con l’assenza di elementi raggiungibili che possano costituire un pericolo per l’incolumità. Una scultura all’aperto è esposta alle intemperie e al logorio del tempo: contro questa deperibilità dovrà operare la scelta dei materiali da utilizzare. Queste sono solo alcune indicazioni, ma il concorrente saprà individuare gli elementi che garantiscano il successo della sua operazione artistica.
(Introduzione di Manfredi Di Nardo, CDA Fondazione Peano)
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Documentazione italiana:
» Scultura per la città
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English documentation:
» Sculpture for the town
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