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NATURA UMANA – personale di Marco Da Rold a cura di Alessandro Abrate

inaugurazione domenica 26 maggio ore 17.30

dal giovedì alla domenica ore 16-19

fino al 30 giugno 2024

Domenica 26 maggio alle ore 17.30 inaugura, presso le sale espositive di Fondazione Peano in C.so Francia 47, la mostra personale di Marco Da Rold ‘Natura umana’ curata da Alessandro Abrate. La mostra propone opere su tela che la scrittrice e giornalista Erica Vagliengo – autrice di uno dei testi presente sul catalogo – definisce “dipinti con la carta” facendo riferimento alla tecnica mista utilizzata dall’artista ad ampio uso di monotipo e collage attraverso cui realizza delle composizioni in cui le diverse immagini sono tenute assieme da un racconto tutto da scoprire.

Il curatrore Alessandro Abrate mette l’accento sulla centralità del tempo nella poetica di Marco Da Rold : “il senso del tempo -scandito, interpretato, vissuto e rivissuto, immaginato, perso e ritrovato, frammentario e labile- fa intimamente parte del sentire e della poetica di Marco, una ricerca che parte da lontano, dalla fanciullezza e, attraverso un fil rouge mai interrotto giunge all’oggi e diventa presenza, tema, a volte urgenza del suo volersi esprimere. È un riferimento di fondo, sotteso e sottile che, da un lato coglie e sottolinea la velocità, la frenesia del quotidiano vivere, dall’altro rivela un tentativo di quasi volerlo fermare, rallentare e scandire. A volte un’ossessione o, all’opposto, un divertimento, labirinto in cui perdersi, per poi ritrovarsi; o forse no. Un gioco, come quegli scatoloni e quelle copertine e pagine di rotocalchi della sua infanzia -che trovava nel retrobottega del negozio della mamma- che diventavano astronave, palcoscenico, caverna o castello incantato, proiezione di luoghi sconosciuti e lontani, ritagli di storie di personaggi e di vite vissute. Marco racconta, un mezzo sorriso, l’occhio un po’ lucido e sfuggente, una memoria che affiora, forse melanconica, forse nostalgica; oppure disincantata. E’ lui a portarci in quei lunghi pomeriggi di giochi, sovente solitari, in cui avvertiva come un sottile senso di ansia e una leggera noia saliva; ma era in quell’ansia e in quella noia, percepiti come una sorta di intimo piacere, che avveniva la magia dell’immaginare -mondi, luoghi, climi, figure, volti, gesti- che turbinavano, che apparivano per poi sparire e ancora tornare. I lavori di Marco attingono a quell’immaginario sempre e ancora presente, pur rafforzato da aggiornamenti, da predilezioni, da approfondimenti e percezioni che fanno parte di un personale bagaglio culturale acquisito. Immagini sovrapposte, ritagliate, alcune sbiadite che mescolano citazioni dal passato e dal presente in cui le suggestioni da Mimmo Rotella, da Andy Warhol, da Robert Rauschemberg, da Mario Schifano si possono percepire, filtrate; e accanto ci sono i video della musica pop e rock -i Queen, Madonna-, ma anche melodie, canzoni -Dalida, Renato Zero- e struggimenti nostrani. Poi il cinema -Almodovar, Fellini, Ozpetek, Kubrick- il teatro, la danza, la moda e la pubblicità, per non dimenticare i social media, onnipotenti, onnipresenti.

Marco Da Rold è un artista pinerolese che porta avanti una ricerca incentrata sull’utilizzo e sperimentazione di tecniche fotografiche e si stampa che si combinano sapientemente all’interno della stessa tela lasciando la libertà al fruitore di scegliere su cosa soffermarsi, cosa indagare, cosa destinare al ricordo e cosa vivere fugacemente. Le sue opere vivono nel tempo contemporaneo, conservando però in esse la memoria del tempo antico. Offrono un percorso generativo di ricordi, costruito grazie all’incontro della fotografia con la pittura, il collage con metodi di stampa particolari quali in cianotipo e il monotipo.

La mostra, ad ingresso libero e gratuito, sarà visitabile fino al 30 giugno dal giovedì alla domenica ore 16-19.

             

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