mostrenews

Eros – Romina Mandrile, dal 10 settembre all’8 ottobre 2023

EROS – Mostra Personale di Romina Mandrile a cura di Alessandro Abrate

inaugurazione domenica 10 settembre ore 18

Dal giovedì alla domenica ore 16-19, fino all’8 ottobre

ingresso libero e gratuito

Dopo la breve pausa estiva, riparte la stagione espositiva del trentennale di Fondazione Peano. L’appuntamento è per domenica 10 settembre alle ore 18 con l’inaugurazione della mostra EROS, personale di Romina Mandrile, a cura di Alessandro Abrate.

La mostra, che si sviluppa nelle due sale, propone opere di repertorio e anche alcune inedite legate al tema fisico dell’amore: un percorso fatto di racconti, figurazioni e presenze in cui il corpo -femminile, maschile, divino o semi divino- assume un rilievo protagonista, corpi che si adattano, trasformano: e sono manichini, frammenti, sezioni, icone, totem affioranti come da una memoria profonda, da un tentativo di avvicinarsi a quell’armonia universale, ancestrale che fa muovere il cosmo, gli astri, ed è vita. L’esposizione, composta da tele e installazioni scultoree, rielabora suggestioni dal Mito indagando la forza primigenia dell’Eros inteso come elemento che gioca con gli equilibri universali, oltrepassando i limiti del tempo e le regole dello spazio, senza condizionamenti, smuovendo e facendo vibrare le più riposte corde dei sensi. Nelle opere di Romina Mandrile, accanto la statuaria classica si manifesta la metafisica, poi il fascino del Manierismo con colori a contrasto, che vibrano e sguardi non esenti da certe fascinazioni filtrate dal Simbolismo, fino ad un senso divertito che conduce a Matisse, mentre simmetrie speculari e un calibrato codice di segni sembra guardare a Giacomo Balla. Romina Mandrile, sensibilmente attratta da certi momenti della storia dell’arte, da opere e autori, visti, assimilati, percepiti non gioca con citazioni, semmai la sua ricerca conduce verso personali interpretazioni di temi e soggetti. Campiture piatte, contorni, esplicite applicazioni grafiche, assenza di sfumature, essenzialità vanno comunque verso un’unica direzione che altro non è se non ricerca di armonia, di bellezza, e anche di gioia.

La mia poetica riguarda il corpo umano nei suoi elementi costitutivi, essenziali, raccontato attraverso la ricerca di riduzione geometrica, di semplificazione formale, di frammentazione reiterata, che giunge ad esiti minimalisti. Mi affascina la ricerca dell’elemento simbolico, impresso nella memoria collettiva, e
dunque l’arte che ha privilegiato il ricorso al codice, al simbolo: arte primitiva, romanica e medievale, e più vicino a noi, Pop Art, Minimalismo, Street Art. Amo i segni esoterici, gli alfabeti, le decorazioni geometriche, i mosaici, la calligrafia delle lingue orientali. Ricerco l’unione tra l’elemento figurativo del corpo e la decorazione aniconica del mondo islamico, rendendo ambiguo il rapporto figura-sfondo.
In passato ho imparato l’arte delle icone ortodosse, e anche le immagini sacre mi affascinano, tanto che sto lavorando anche a una serie di figure femminili di Sante martiri, sempre indagate a partire dal corpo velato o svelato, dalla scansione delle superfici attraverso pattern geometrici e colori brillanti. Il corpo è reso parziale o stilizzato, isolando alcuni elementi come il seno, l’ombelico, gli organi sessuali, in una metonimia volta a creare serie ripetute, traslate, ruotate, sovrapposte, ingrandite, dello stesso frammento. Sintesi, struttura e colori brillanti provengono dall’amore per gli artisti delle avanguardie, come Matisse, Arp, Mondrian, Depero, ma anche Boetti e Capogrossi.” – Romina Mandrile

Condividi su: