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Ecco i premiati del 24° Concorso Scultura da Vivere 2020 – “PLAYGROUND. Art for Young Inhabitants”

Il 29 ottobre si è svolta la premiazione on-line del 24° Concorso Scultura da Vivere, per la prima volta rivolto – oltre agli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane e straniere – anche agli studenti delle Facoltà di Architettura e Design. Il bando, pubblicato in pieno lockdown, aveva come tema “PLAYGROUND. Art for Young Inhabitants” con l’intento di invitare i partecipanti a realizzare una sintesi tra funzionalità ed estetica sviluppando un progetto che prevedesse la creazione di uno spazio gioco per i più piccoli.

I progetti pervenuti sono stati valutati dalla commissione esaminatrice composta da:

  • Cristina Clerico, Assessore alla Cultura della Città di Cuneo
  • Massimo Ghiotti, artista e scultore
  • Danilo Paparelli, vignettista e illustratore 
  • Ivana Mulatero, critica e curatrice del Museo Civico Luigi Mallé di Dronero
  • Ezio Ingaramo, Vicepresidente della Fondazione Peano

che ha individuato i tre seguenti vincitori.

1^ CLASSIFICATO – Irina SANTAMBROGIO 

dell’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di COMO

docente Prof. Francesco Pusterla

con l’opera Elbrus

Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:

Per la 24° edizione del concorso incentrato su una dimensione specifica del “vivere” la proposta in un contesto urbano, o comunque caratterizzato dalla relazionabilità dell’opera, volta ad essere non solo esteticamente interessante ed originale ma anche adatta a una funzionalità e occasione di fruizione ludica per il pubblico più giovane in cerca di intrattenimento, la commissione giudicatrice sceglie “Elbrus”, un insieme di sottostrutture ad incastro, realizzate con pezzi di acciaio tubolare piegato e laccato, unite tra loro per mezzo di bulloneria. La scelta si motiva per essere un sintetico ed inedito modello plastico, prossimo alla scultura modulare ed astratta, nella cui forma tridimensionale monumentale mantiene una ispirazione alla natura. Infatti, come si evince dalla scheda tecnica che accompagna il bozzetto, l’ideatrice è giunta a questa proposta attraverso l’osservazione di alcune immagini documentative del monte Elbrus, la vetta della catena del Caucaso considerata, insieme al Monte Bianco – ma idealmente apparentabile anche alla corona alpina che circonda Cuneo – una delle “seven summits” del pianeta.

La concezione dell’opera accoglie l’analisi dei materiali e delle forme, nell’elaborazione di una struttura complessiva data da un conglomerato ad incastro delle sottostrutture che vanno ad assemblarsi, creando il gioco di pieni e di vuoti all’interno dei quali può essere possibile una fruizione ludica. E’ stato considerato come le facce laterali delle singole sottostrutture presentino alternativamente una possibilità ad essere aperte o chiuse con reti di nylon. I bambini e i ragazzi possono inserirsi all’interno delle aperture, attraversarle a zig zag con il movimento a serpentina, e anche sostare all’interno di esse.

2^ classificato – Daniele NASTA

dell’Accademia di Belle Arti di ROMA

Docente Prof. Oriana IMPEI

con l’opera Ti racconterò un segreto

Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:

Tra tutti i bozzetti proposti, “Ti racconterò un segreto” mantiene le specificità di una scultura nel senso tradizionale del termine, ma con un carattere inedito di apertura quasi animistica delle forme e con una narrazione intrecciata tra opera e fruitore. La composizione quasi monumentale posata al suolo, permette all’ideatore di plasmare due teste enormi, posizionate, l’una in verticale, l’altra in orizzontale. Sono due volti di bambini giganti che esprimono una relazione di prossimità tra esseri umani. Nel volto disteso c’è come un proferire parola mediante un impercettibile moto delle labbra; in quello eretto, invece, una mano portata all’orecchio indica l’azione dell’ascolto. L’intento è di creare delle sculture che “ascoltano e parlano” tramite dei condotti che collegano l’orecchio di una testa alla bocca dell’altra. In tal modo, il bambino o anche qualsiasi fruitore dell’opera, parlando all’orecchio di un personaggio, l’altro emetterà la voce e viceversa, innescando un gioco di ruoli tra chi ascolta e chi si esprime. Ogni scultura è divisa in sezioni ed assemblata e svuotata per permettere la realizzazione dei condotti interni che trasmettono il suono. Nella modellatura delle forme delle due teste sono, poi, inseriti alcuni dettagli: strani pesci fanno capolino tra le ciocche dei capelli per alludere ai fiumi Stura e Gesso che circondano la città di Cuneo. Per quanto riguarda la realizzazione operativa dell’opera, la commissione riscontra delle obiettive difficoltà di realizzazione, data la divisione in sezioni di travertino assemblate.

3^ classificato – Federico GIORGIO

dell’Università della Svizzera Italiana, Accademia di Architettura USI

docenti Prof. re Riccardo Blumer

con l’opera Pala-fitta

Motivazione espressa dalla Commissione Esaminatrice:

La commissione ha ritenuto interessante la proposta “Pala-fitta” per l’idea di fruizione che la sostiene. Si tratta di un’opera a dimensione ambientale nella quale è fondamentale l’esperienza vissuta nell’attraversarla. La disposizione di circa 148 pali in larice verniciati, collocati su una pavimentazione elastica formata da granuli di gomma riciclata, oltre a rendere possibile la posatura sia su un fondo asfaltato che su un terreno naturale, segue uno schema di forme circolari che s’intersecano tra loro a formare una figura complessa che può essere attraversata liberamente. Il pubblico può percorrere questa piccola foresta geometrizzata, o giocare a perdersi come in un labirinto di varchi, finte aperture tra un palo e l’altro, in cui i colori e le altezza scalate si mescolano come in un giro di giostra. Per quanto attiene la realizzazione tecnica dell’opera, la commissione ritiene che esistano delle problematiche circa la necessità di rivedere le altezze e anche l’intervallo tra un palo e l’altro, in modo da non presentare pericolo per i bambini più piccoli.

Come previsto da bando, al primo classificato va un premio di €3000 più un contributo di €5000 per la realizzazione dell’opera, al secondo classificato va invece un premio di €1000 e al terzo un premio di €500.

La nuova opera sarà realizzata nel corso del prossimo anno e installata in un’area verde della città di Cuneo a fine settembre 2021.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo della Fondazione CRT, della Fondazione CRC  e alla collaborazione della Città di Cuneo.

Si ringraziano tutti gli studenti che hanno partecipato, i loro professori che si sono resi disponibili al confronto e alla progettazione nonostante la didattica a distanza e le Accademie e le Facoltà che hanno facilitato l’invio di documenti e progetti.

Al 2021!

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